Molto probabilmente avete già sentito il termine micronutrienti: in nutrizione si utilizza per indicare proprio nutrienti “più piccoli” che si possono trovare negli alimenti che consumiamo ogni giorno. Esempi di micronutrienti sono le vitamine ed i minerali, di cui il corpo ha bisogno per mantenere un fisiologico funzionamento dell’organismo. Carenze di acido folico, zinco, iodio o ferro in fasi specifiche della vita, come in gravidanza o allattamento, possono portare a difetti alla nascita o parto pretermine e mantenere un adeguato stato nutrizionale, in particolare assicurandoci di assumere sufficienti quantità di vitamine del gruppo B, può addirittura rallentare il declino cognitivo nell’invecchiamento.
Essendo elementi essenziali, vanno assunti tramite la dieta: le giuste quantità di micronutrienti possono prevenire stati patologici e sono indispensabili perché avvengano numerose reazioni cellulari.
Ma siamo sicuri di riuscire ad assumere sufficienti quantità di vitamine e minerali?
Quanti minerali ci servono?
Non lasciamoci ingannare dal termine micronutrienti. Gli effetti di vitamine e minerali sulla salute non sono affatto micro: sono infatti ciò che il corpo utilizza per svolgere quasi tutti i suoi compiti, dalla regolazione del battito cardiaco alla sintesi di DNA e proteine.
Esistono due tipologie di minerali: macrominerali, di cui necessitiamo in quantità “elevate”, in genere superiori a 100 mg al giorno, e oligominerali (detti anche minerali traccia), che devono essere consumati in quantità inferiori ai 100mg al giorno. Se dovessimo numerarli, 7 sono i macrominerali (calcio, cloruro, magnesio, fosforo, potassio, sodio e zolfo) e 10 invece gli oligominerali (cromo, cobalto, rame, fluoro, iodio, ferro, manganese, molbideno, selenio e zinco). Esiste anche una categoria di oligominerali definiti “probabilmente essenziali” (boro, litio, nichel, silice e vanadio), la cui carenza può avere gravi effetti sulla salute.
I minerali essenziali devono obbligatoriamente essere assunti con la dieta perché il nostro corpo non è in grado di produrli in autonomia. Di seguito, un’immagine esplicativa dei Sali minerali essenziali divisi per gruppo (macro, traccia e i 5 possibili minerali traccia).
I problemi dell’epoca moderna
Il nostro secolo è caratterizzato dall’abbondanza di cibo (e questa affermazione è valida per buona parte della popolazione europea). Nel mondo occidentale è difficile trovare persone con carenze di macronutrienti (ovvero che non mangino sufficienti proteine, grassi o carboidrati). Tuttavia, gran parte della popolazione è carente di numerosi minerali o non ne assimila i livelli ottimali. Elenchiamo qui le 12 più comuni carenze del nostro secolo (confermate tramite analisi della quantità di sali minerali nel capello effettuate su un campione di 2000 donatori):
- Cromo – 56%
- Magnesio – 49%
- Zinco – 47%
- Calcio – 46%
- Manganese – 40%
- Selenio – 40%
- Potassio – 37%
- Ferro – 25%
- Rame – 25%
- Molbideno – 15%
- Fosforo – 9%
- Sodio – 6%
Un esempio pratico della diffusa carenza di minerali è il magnesio: consumandone circa 150-180mg al giorno è possibile evitare una conclamata carenza, ma l’apporto ottimale di questo minerale è compreso tra i 450 ed i 1800mg al giorno. Pertanto, la differenza tra le quantità necessarie a prevenire una carenza e le quantità in grado di garantire salute e longevità possono essere davvero molto elevate, 10 o addirittura 100 volte maggiori. È importante infatti ricordare che non essere carenti di una determinata sostanza non significa in automatico consumarne le quantità raccomandate in senso preventivo.
Come mai così tante persone sono deficienti di Sali minerali?
Sono 3 i motivi principali che ci portano ad essere carenti nell’apporto di Sali minerali. Vediamoli insieme!
Sovralimentazione con denutrizione
Abbiamo detto prima che nel nostro secolo si mangia troppo. E allora com’è possibile essere carenti in qualcosa? Gli alimenti che consumiamo sono estremamente raffinati e molti minerali vengono persi con la lavorazione. Si parla quindi di “sovralimentazione con denutrizione”. Questi alimenti non solo mancano di minerali, ma spesso ne richiedono ulteriori anche per l’utilizzo delle calorie (e per essere quindi “lavorati” dal corpo). Inoltre, l’infiammazione che si verifica quando consumiamo cibi processati in eccesso incrementa le richieste di minerali: questo perché l’organismo ne richiede un quantitativo maggiore, che viene in parte utilizzato da enzimi antiossidanti per gestire appunto l’aumento dello stress ossidativo. Infine, il consumo eccessivo e protratto di cibi ultra-processati peggiora anche il quadro glicemico: il corpo produce più insulina, e questo ci fa perdere più calcio e magnesio attraverso le urine, e l’insulino-resistenza riduce a sua volta l’ingresso di magnesio e potassio all’interno della cellula.
Più alimenti raffinati si consumano, maggiore sarà la necessità di micronutrienti.
Erosione del suolo, fertilizzanti, pesticidi, erbicidi e insetticidi
Le piante ottengono il loro nutrimento dal suolo, e gli animali a loro volta lo ottengono dalle piante. Di conseguenza, maggiore è l’erosione e l’impoverimento dei terreni agricoli e del suolo, minori saranno i nutrienti che la vegetazione in crescita potrà contenere. Il cibo che consumiamo ad oggi contiene circa il 30% dei nutrienti in meno rispetto al 1940. Questo significa che per ottenere lo stesso quantitativo di minerali dovremmo mangiare circa il 30% in più di cibo rispetto a quanto accadeva 80 anni fa. Il problema è quindi la perdita di micronutrienti chiave e non il raggiungimento del fabbisogno calorico in generale.
La riduzione di minerali nel cibo è il risultato di anni di utilizzo di pesticidi e fertilizzanti, che uccidono batteri ad azione benefica, insetti e lombrichi in grado di produrre nel suolo numerosi nutrienti essenziali. I fertilizzanti contenenti azoto, fosforo e potassio hanno portato ad una diminuzione nei terreni agricoli di magnesio, zinco, ferro e iodio. Le caratteristiche del suolo determinano infatti l’accumulo (o il mancante accumulo) di minerali nelle piante.
I metalli pesanti competono con l’assorbimento dei minerali benefici
Metalli pesanti come alluminio, cadmio, arsenico, mercurio e piombo possono accumularsi nella filiera alimentare a partire dall’inquinamento industriale. Quando li consumiamo, i metalli pesanti possono competere per l’assorbimento dei minerali e anche per i siti di legame di questi sugli enzimi, riducendo di conseguenza la quantità di minerali a disposizione nell’organismo. L’ambiente moderno ci espone continuamente a metalli pesanti e sostanze inquinanti, anche tramite i prodotti che utilizziamo per la skin-care, shampoo e farmaci. Queste molecole peggiorano la situazione infiammatoria organica che, come citato in precedenza, aumenta il fabbisogno di minerali (ad esempio la SOD, superossidodismutasi, uno dei principali enzimi antiossidanti del corpo, è costituita anche da alcuni minerali come zinco, rame e manganese).
Pertanto, il nostro stato minerale contribuisce a determinare la resistenza delle cellule allo stress ossidativo e al riparo dei danni, ed i livelli di antiossidanti nell’organismo dipendono sia dalla presenza di Sali minerali che dall’accumulo di metalli pesanti.
Perché dovresti assicurarti di NON avere carenze minerali
In questo caso la risposta è tanto semplice quanto chiara: perché i minerali sono davvero importanti. Carenze di Sali minerali sono alla base di numerose patologie. Basta pensare alla carenza di magnesio, che può causare accumulo lipidico nel sangue, con conseguenti alta pressione, aterosclerosi e possibile insufficienza cardiaca.
Dobbiamo imparare a prevenire anziché curare. Il farmaco cura il sintomo, ma non sempre agisce sulla causa del disturbo. Prenderci cura di noi stessi anche attraverso le scelte alimentari che ogni giorno facciamo è la scelta migliore per prevenire l’insorgenza di complicazioni e patologie.
Il nostro corpo è costituito da minerali, micronutrienti indispensabili seppur in quantità minima. La loro importanza non va in alcun modo sottovalutata: sono necessari per tantissimi processi, a partire dalla produzione di energia fino ad arrivare all’equilibrio ormonale, guidandoci verso il raggiungimento dell’ottimale stato di salute.
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