Pelle: "beauty from within"

Il termine "anti-age" è capostipite di una filosofia olistica volta a frenare gli effetti fisiologici del tempo, ed oggi infatti si parla sempre più di "slow aging" e, nel caso specifico della cura pelle – noto come "skincare" -, di "skin-longevity".

Skin-longevity è un approccio sempre più esteso e proiettato al mantenimento di una pelle giovane, cercando di contrastare i segni dell'invecchiamento e fornendo supporto non solo topico, ma anche grazie ad un sempre più crescente ed efficace concetto di beauty from within.

Nel mondo dell'estetica e della cura del derma, hanno un ruolo molto importante anche gli integratori, dovendo curare e sostenere un vero e proprio organo: la pelle, non solo "semplice" barriera di difesa dagli agenti esterni.

I media ci riempiono di messaggi, puntando sulla necessità di intervenire quando la pelle (e non solo) inizia a manifestare i segni di un processo biologico di graduale declino e perdita di funzionalità. Questo processo inizia già dopo i 25 anni per la donna e dopo i 30 per l'uomo, a causa di molteplici fattori che favoriscono la comparsa di rughe, pelle meno tonica, meno luminosa, più sottile e meno idratata.

La nostra pelle è composta da tre strati ben delineati: ipoderma, derma ed epidermide.

L'ipoderma è lo strato più profondo della pelle ed è ricco di adipociti (cellule di tessuto adiposo) che subiscono una riduzione del loro volume e della quantità cellulare, con conseguente assottigliamento dell’ipoderma stesso. Nel derma si trova la maggior parte dei fibroblasti, le cellule che hanno il compito di produrre il prezioso collagene (proteina maggiormente presente nei tessuti del nostro organismo) e l'elastina (che conferisce appunto elasticità). Con il passare degli anni il numero dei fibroblasti e dei glicosaminoglicani (molecole fondamentali per il funzionamento della pelle, proprietà meccaniche ed aspetto fisiologico) diminuisce gradualmente, e così anche la produzione di queste due proteine (collagene ed elastina) che determinano il turgore, la compattezza e l’elasticità della pelle. Inoltre, mentre il tempo passa, le stesse fibre di collagene e di elastina iniziano a degradarsi più velocemente a fronte di una diminuita capacità di rinnovamento strutturale.

Questo significa che con il passare degli anni l'architettura della pelle viene man mano indebolita e inizia a cedere, perdendo turgore e sostegno. Anche il derma inizia poi a perdere volume e ad assottigliarsi, favorendo la comparsa delle rughe sempre più evidenti e l’antipatico effetto di "pelle cadente".

Lo strato più superficiale della cute, l'epidermide, si trova ovviamente nell'area dove gli effetti del passare del tempo sono maggiormente visibili.

Ma cosa succede nello specifico? Le cellule della pelle nascono nella membrana basale, una struttura laminare specializzata che separa "i diversi strati" del derma, situata appunto tra derma ed epidermide. Queste maturano, acquisendo funzionalità, e migrano poco alla volta, per poi emergere in superficie, dove diventano cellule cheratinizzate (prive di vita), parte dello strato corneo. Nel processo di invecchiamento tutto ciò non avviene più con la stessa efficienza, a causa di una diminuzione della capacità di proliferazione delle cellule, che sfocia in un’epidermide più sottile e meno elastica.

Un altro fattore caratteristico dell'invecchiamento è la perdita, da parte della cute, della capacità di trattenere acqua, intaccando così lo strato del film idrolipidico e rendendo la superficie della pelle più secca e disidratata, e favorendo la comparsa di rughe più marcate.

Inoltre, a livello delle ghiandole sebacee si avrà anche una ridotta produzione di sebo, con minor attività vitale del bulbo pilifero, che evolve in una maggior fragilità dei vasi sanguigni interessati.

Tutti questi meccanismi nascono da un complesso di processi che caratterizzano l'invecchiamento cutaneo, che può essere ben distinto tra due categorie, intrinseco o estrinseco, a seconda dell'origine interna (intrinseco) o esterna (estrinseco) all'organismo.

L’invecchiamento cutaneo detto intrinseco coinvolge tutti i nostri organi e tessuti, ed è legato in generale al passare del tempo, il cosiddetto "chrono-aging", che si riferisce alla produzione ed equilibrio degli ormoni, genetica e rallentamento dei processi biologici del nostro organismo.

Diminuendo l'attività proliferativa delle cellule dello strato basale, si ottiene l'assottigliamento dell'epidermide e la diminuzione dell'attività dei melanociti - le cellule deputate alla produzione di melanina, il pigmento responsabile del colore della nostra pelle/abbronzatura -, con conseguente aumento della sensibilità della cute nei confronti di scottature e radiazioni solari.

L’invecchiamento cutaneo definito estrinseco invece non dipende dall'età biologica e dal passare del tempo in senso stretto, ma è direttamente correlato a tutti quei fattori esterni al nostro organismo con cui la pelle viene a contatto. Basti pensare ai raggi UV ai quali siamo esposti continuamente, il "photoaging", che col tempo causa un altissimo tasso di stress ossidativo (e da qui l'uso comune di antiossidanti sia topici che orali per supportare l'invecchiamento cutaneo). I danni dei raggi UV possono essere immediati e acuti, come nel caso di scottature, eritemi solari o iper-pigmentazione, oppure possono accumularsi e diventare cronici, come nel caso di profondità e presenza delle rughe, fino ad arrivare al rischio di sviluppare melanomi. Tra i fattori esterni o ambientali che favoriscono l'invecchiamento della pelle troviamo anche il fumo di sigaretta, una alimentazione squilibrata, l'abuso di alcool e l'esposizione a sostanze a sostanze tossiche e irritanti, sempre tenendo presente che l’inquinamento indirettamente subiamo ci fa venire a contatto con microparticelle nocive, potenzialmente facili da assorbire dalla nostra pelle, che colpiscono collagene ed elastina, provocando infiammazione e disidratazione dei tessuti.

Quindi, in sintesi, cosa succede alla nostra pelle con l'inesorabile procedere del tempo?

I segni sono:

  • pelle meno tonica, sottile, più secca, più fragile;
  • variazioni sulla pigmentazione tipo macchie;
  • rughe più presenti e marcate;
  • unghie più fragili e sottili;
  • capelli più grigi e sottili, con diradamento;
  • ridotta funzione di barriera con ridotte difese immunitarie;
  • minor capacità termoregolatori (si suda di meno);
  • minor capacità di riparazione;
  • ridotta sintesi di Vitamina D.

Ma è possibile intervenire su tanti di questi fattori a nostro favore e beneficio, dall'alimentazione allo stile di vita, utilizzando anche una serie di approcci efficaci di tipo topico, che vanno a letteralmente a strutturare, stimolare, tonicizzare e reidratare le delicate strutture che costituiscono la cute, contrastando così i principali inestetismi della pelle del viso, attraverso una vastissima scelta di dermocosmetici specifici.

La ricerca scientifica sta portando sempre più alla luce come una mirata integrazione alimentare a base di nutraceutici possa essere di aiuto nel contrastare l'invecchiamento cutaneo.

Il focus dunque si pone sul fornire dall'interno ("from within") le sostanze antiossidanti come vitamina C, vitamina E, coenzima Q10, zinco, preziosi elementi di contrasto all'eccesso di radicali liberi indotti dallo stress ossidativo.

La ricerca clinica, avvalorata dalla presenza di biotecnologie sempre più sofisticate sulla lavorazione delle materie prime, ci permette di nutrire quindi dall'interno la nostra cute in maniera efficace. Basta pensare alla diffusione del collagene idrolizzato: la sua composizione in piccoli peptidi (piccole frazioni amminoacidiche) ne permette infatti un completo assorbimento, favorendo così il suo utilizzo come supporto di materiale plastico per la pelle (e non solo), per poterle donare un maggior tono ed elasticità strutturale, oltre che a favorirne una stessa capacità di stimolazione endogena.

ll collagene è una delle proteine più importanti presenti nel nostro organismo e rappresenta circa un terzo delle proteine totali, rivestendo così un ruolo fondamentale nella struttura e nella funzionalità di organi e tessuti quali:

  • pelle;
  • cartilagine;
  • tessuto muscolare;
  • tessuto connettivo;
  • tessuto osseo;
  • tessuto vascolare.

Con l'aumento dell'età si assiste ad una graduale riduzione della sintesi del collagene, associata anche ad un aumento della sua degradazione, che fa sì che perda le caratteristiche di tono ed elasticità, con una riduzione dello spessore della matrice del derma.

Assumendo collagene idrolizzato, andremo a rifornire efficacemente mattoncini preziosi per ristrutturare e ricompattare la nostra pelle, ed i nostri tessuti in generale, donandole maggior vigore, resistenza, elasticità e turgore.

L'acido ialuronico è una molecola molto nota in ambito estetico, caratterizzata dall'alto peso molecolare e che appartiene al gruppo dei glicosamminoglicani, prodotti dal nostro corpo a livello dei tessuti connettivi dai fibroblasti che si trovano nel derma. La sua fama, in estetica, deriva dal fatto che possiede una particolare struttura chimica, che gli consente di legarsi a numerose molecole d'acqua, apportando tono e turgore grazie ad una maggiore idratazione, tipica dei tessuti che risultano più densi. Come per il collagene, con l'avanzare dell'età, la produzione di acido ialuronico da parte dei fibroblasti cala gradualmente e tende ad aumentare invece la degradazione di quello già formato, favorendo la comparsa delle rughe.

Tra i diversi integratori nutraceutici che esaltano il concetto del "beauty from within", troviamo gli antiossidanti, già caratteristici delle creme e delle applicazioni topiche per contrastare lo stress ossidativo. Questo è dato in particolare da fattori esterni ed accelera i processi di invecchiamento cutaneo perchè i radicali liberi possono arrivare ad alterare diversi processi cellulari a danno delle biomolecole (acidi nucleici, proteine, lipidi...) traducendosi concretamente in mutamenti alla funzionalità delle cellule stesse e aumentando così la degradazione della struttura del collagene.

Pensiamo solamente ai radicali liberi generati dalla eccessiva espunzione ai raggi UV, al fumo, all'inquinamento, che arrivano a danneggiare i lipidi caratteristici presenti nella nostra pelle, aprendo ed amplificando agli effetti pro-infiammatori. Il nostro organismo possiede degli efficienti sistemi di difesa antiossidanti, ma spesso da soli non sono sufficienti: risulta quindi necessario fornire un supporto con una mirata integrazione alimentare, dove in ambito cutaneo spiccano per funzionalità i beta-caroteni, l'astaxantina, il Coenzima Q10, oltre alle vitamine C ed E, l'acido lipoico ed i polifenoli, che possono contrastare lo straripare dei radicali liberi in eccesso.

Molto interessanti sono gli ultimi studi su come il microbiota intestinale sia correlato anche alla salute della pelle. Ecco perché sono in aumento i prodotti per la bellezza estetica a base di probiotici e prebiotici, che permettono alla pelle di restare in salute, maggiormente difesa da fattori che compromettono l’equilibrio del microbiota tra batteri "buoni" e "nocivi". Ai probiotici appartengono le famiglie di lactobacilli e bifido-batteri, che possono influenzare l’equilibrio e la composizione della microflora della pelle, grazie ai processi fermentativi, in grado di aumentare la produzione di acido lattico, diminuendo il pH della pelle.

I prebiotici invece non sono batteri, ma sostanze non digeribili contenute in alimenti che favoriscono il nutrimento e la proliferazione dei probiotici. Funzionano quindi come "nutrimento" della flora intestinale.

In ambito di integratori per la salute della cute, è sempre più comune il suggerimento all'uso degli Omega 3.

Gli Omega 3 sono acidi grassi essenziali utili, tra le altre tantissime funzioni a garantire l'integrità funzionale e strutturale della pelle e dei capelli. Grazie a questi lipidi, viene infatti favorita la crescita delle cellule di pelle, unghie e capelli, rendendoli più robusti con una cute più idratata e sana, dall'aspetto più giovane, e conferendo una maggiore elasticità e una migliore idratazione di cute, pelle e cuoio capelluto, evitando così secchezza cutanea, dermatiti, e psoriasi.

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